Modello 231 e Codice della crisi di impresa e di insolvenza
L’obiettivo primario che viene perseguito dal Codice della crisi di impresa e di insolvenza concerne la tutela e la conservazione dell’azienda che viene intesa come centro di interesse economico-sociale e di promozione dello sviluppo del territorio. I principali pilastri sono:
- Gli obblighi organizzativi posti a carico degli amministratori.
- Gli obblighi di segnalazione degli organi di controllo societari nell’ambito delle procedure di allerta.
Ai sensi dell’art. 375 del Codice, l’imprenditore ha l’obbligo, sia esso in forma societaria che collettiva, di istituire un assetto organizzativo, contabile e amministrativo adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa anche ai fini della rilevazione tempestiva della crisi di impresa e della perdita della continuità aziendale.
In questo senso, quindi, l’adozione di un efficace Modello 231 può rappresentare un valido supporto agli amministratori nella costruzione di assetti organizzativi, amministrativi e contabili da ritenere adeguati alle caratteristiche dell’impresa. A ciò si aggiunga che, sebbene non prescritta, l’obbligo di adozione di codesto Modello sembra potersi desumere di fatto posto che la mancata predisposizione potrebbe essere interpretata come inadempimento circa l’obbligo di predisporre adeguati assetti organizzativi da parte degli amministratori e un’omissione del dovere di vigilanza gravante sul collegio sindacale.